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Il volume ripercorre le interpretazioni che molti dei più grandi studiosi e filosofi del Novecento, marxisti e non marxisti, hanno dato del pensiero di Marx, alcuni criticandolo, altri proponendone delle letture originali e creative. Dopo aver ricostruito sinteticamente il modo in cui Benedetto Croce e Antonio Gramsci si sono confrontati con il materialismo storico, il testo si sofferma su tre grandi protagonisti della ripresa e della discussione critica del pensiero marxista nel Novecento: György Lukács con la sua teoria della reificazione, Theodor W. Adorno con le sue riflessioni sulla validità delle teorie di Marx nella società contemporanea e Jürgen Habermas con la sua attenzione alla dualità di lavoro e linguaggio come chiavi di lettura dell'evoluzione sociale. Due capitoli sono dedicati alla critica del marxismo da parte di Lucio Colletti e alla polemica sulla contraddizione tra questi ed Emanuele Severino. Nell'ambito del marxismo italiano vengono esaminate le tesi di Cesare Luporini, l'approccio storico-filosofico a Marx di Nicolao Merker e quello di Bruno Trentin, centrato sul tema dell'emancipazione del lavoro. Infine, un approfondimento è dedicato alla ricostruzione del marxismo proposta da Jacques Bidet, una delle voci più originali della discussione contemporanea.